Una parrocchia a New York City.
Un istituto universitario a Dublino, in Irlanda.
Un capitolo del Movimento Laudato Si’ a Trinidad e Tobago.
Un raduno di “persone di buona volontà” alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Acqua.
Una scuola media a Cortazar, in Messico.
Insieme ad oltre 146 altre proiezioni, sono le comunità che hanno proiettato La Lettera per tutto il mese di marzo in collaborazione con il Movimento Laudato Si’, ogni partecipante in tutto il mondo si è confrontato con la domanda finale del film: come ti prenderai cura della nostra casa comune?
Una proiezione organizzata dalle Figlie di San Paolo ha avuto una partecipazione internazionale, con suore provenienti da Kenya, Angola, Repubblica Democratica del Congo, Malawi, Madagascar, Mozambico, Uganda e Zambia.
“Le realtà nel film sono le realtà della nostra vita” hanno detto Suor. Olga e Suor. Deborah sulla devastante scia del ciclone Freddy.
Durante le proiezioni molti spettatori discutono e dibattono sull’impatto del film, inclusa una parrocchia a Wolverhampton nel Regno Unito, che ha incoraggiato i partecipanti a nominare un’azione a cura della nostra casa comune, tra queste:
“Scrivi al rappresentante del Parlamento per vedere il film”
“Pianta alberi e dona all’Amazzonia”
“Invia il link del film a tutti i miei contatti sui social media”
Diverse proiezioni sono ancora in preparazione per le ultime settimane di marzo, tra cui una organizzata dagli Animatori Laudato Si’ a Timor Leste. Per l’animatrice Dircia Belo a Timor Leste, dove le comunità devono affrontare le sfide della gestione dei rifiuti e le inondazioni, il film è un’opportunità per espandere gli sforzi del Movimento Laudati Si’.
“Vogliamo che le persone sappiano che esistiamo e che ci sono persone là fuori che lavorano per l’ambiente”, dichiara Belo.
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